Investimenti e notizie di attualità: gli italiani adattano le scelte

By redazione Gimme5

Le notizie dal mondo, si sa, sono strettamente legate con l’andamento dei mercati internazionali che, nel corso degli ultimi anni, hanno vissuto periodi di volatilità tra pandemia e guerre in Ucraina e Medioriente. Le tensioni geopolitiche hanno influenzato inevitabilmente le scelte riguardo gli investimenti per milioni di italiani.

È quanto emerge dall’ultimo sondaggio condotto da Gimme5. Quali sono le principali evidenze? Scopriamole insieme qui.

 

Le notizie di attualità preoccupano

La stragrande maggioranza degli intervistati ammette di aver seguito con profonda (54%) o almeno leggera (41%) preoccupazione gli avvenimenti internazionali degli ultimi anni, che sono stati vissuti con distacco solo dal 5% del campione.

I più sensibili al tema si rivelano essere i GenX (cioè i nati tra il 1965 e il 1980) e le donne, che si dichiarano preoccupate nel 76% dei casi contro il 52% degli uomini.

Ciò che incute più timore sono la volatilità (47%) che deriva da questi eventi globali, una eventuale perdita di denaro (44%), l’incapacità di scegliere gli strumenti adatti per queste situazione (41,6%) e, in misura minore, le basse conoscenze finanziarie (24,2%) per affrontare al meglio questi momenti.

 

Inflazione: tagli alle spese

A prescindere dalle percezioni, quello che è certo è che le tensioni geopolitiche hanno causato un’impennata dei prezzi delle materie prime e, di conseguenza, hanno contribuito all’aumento dell’inflazione, con conseguenze dirette sulle abitudini di spesa degli italiani.

Lo shopping è stata la prima voce di spesa ad essere tagliata (per il 50,8% dei rispondenti), seguita dallo svago (47%), dai viaggi (42,2%), dalla formazione (8,5%) e, addirittura, dai beni di consumo primari (5,8%).

 

Anche gli investimenti ne risentono

Anche la propensione all’investimento ne ha risentito: il 47,5% degli intervistati ammette di aver ridotto gli investimenti per mancanza di risorse, mentre il 30,7% dice di aver perso la fiducia nei mercati e il 29,6% trova sempre più difficile stimare la rischiosità di un investimento.

Dopo anni in cui si trovava a livelli controllati, il balzo dell’inflazione non ha di certo lasciato indifferenti gli investitori italiani. In larga parte, infatti, non riescono a intravedere le opportunità di investimento a sconto (79,4%) e provano una maggiore emotività di fronte alle oscillazioni di mercato (27,2%).

 

Come vengono adattate le abitudini

Gli uomini che investono sono il 10% in più rispetto alle donne, mentre da un punto di vista generazionale sono i Boomer a detenere il record di risparmi investiti, seguiti dai Late Millennials.

Dei rispondenti, la maggioranza degli intervistati ha adattato le proprie scelte di investimento al nuovo contesto, aumentando la diversificazione del portafoglio (30%), riducendo l’esposizione a settori specifici (10%) o il livello di rischio generale (8%) e, in alcuni casi, arrivando a disinvestire (12%).

Non sembra, invece, aver perso rilevanza l’attenzione alla sostenibilità, che è rimasta un tema importante (57%) o è diventata ancora più centrale (31%) per la maggior parte dei rispondenti.

 

I fattori chiave per gli investimenti: dall’educazione finanziaria…

Una spinta decisiva all’investimento viene dall’educazione finanziaria: la maggior parte del campione (34%) ammette di aver iniziato a investire solo dopo essersi adeguatamente documentata, il 28% dopo aver messo dei risparmi da parte e soltanto il 17% ha cominciato al raggiungimento della maggiore età.

Un segnale positivo di consapevolezza è rappresentato dal fatto che l’82% del campione ritiene fondamentale diversificare i propri investimenti; solo il 15% dichiara di adottare un unico strumento finanziario, mentre l’85% ne adotta almeno due (il 18% addirittura più di cinque).

Il livello di educazione finanziaria degli intervistati si riflette anche sulla scelta dell’orizzonte temporale da adottare per i propri investimenti: in media 6 anni, nello specifico il 36% degli intervistati opta per 5 anni e il 31% per 10 anni.

Purtroppo, anche in materia di educazione finanziaria sembra esserci un “gender gap”: gli uomini ritengono la diversificazione fondamentale nel 21% in più dei casi rispetto alle donne e nel 24% in più dei casi adottano un orizzonte temporale superiore ai 5 anni.

 

…al digitale

I risultati del sondaggio evidenziano, infine, il ruolo determinante che gioca il digitale come spinta agli investimenti: il 21% del campione afferma di aver iniziato a investire grazie al Fintech, mentre il 42% ritiene fondamentali gli automatismi di risparmio disponibili nell’app Gimme5 per risparmiare e investire con costanza nel tempo.

La regola più gettonata è stata il Joink ricorrente, seguita dall’Investi subito ricorrente e Sport.

Anche i contenuti di educazione finanziaria disponibili in app sono considerati molto utili dai risparmiatori: il 68% ne ha usufruito con regolarità o prima di prendere decisioni d’investimento.

 

Investimenti: le aspettative per il 2024

L’inizio di un nuovo anno è, però, l’occasione giusta per voltare pagina: più della metà del campione dichiara di voler attivare nuovi obiettivi in app e cominciare così a risparmiare soprattutto per casa e viaggi (43% entrambi), il tempo libero (19%), auto/moto (17%), formazione (16%).

Guardando al futuro, gli intervistati si dimostrano interessati ad accedere a strumenti di analisi degli investimenti sempre più sofisticati (46%), a sempre più opzioni d’investimento (45%) e ad approfondire l’educazione finanziaria (27%).

 

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