Sostenibilità e investimenti ESG: cosa sono e perché sceglierli

By redazione Gimme5

Si sente sempre più spesso parlare di sostenibilità nei campi più disparati, e se fino a qualche anno fa la finanza non rientrava tra questi, stanno diventando sempre più diffusi i cosiddetti investimenti ESG. Tuttavia, forse a causa del loro veloce successo, non tutti hanno ancora chiare le principali caratteristiche di questi investimenti. Proviamo a definirne gli aspetti salienti.

Innanzitutto, il termine ESG è un acronimo di tre parole inglesi, che rappresentano i criteri utilizzati per selezionare gli asset che compongono l’investimento ESG:

  • Environment, riguarda l’impatto sull’ambiente e il territorio (ad esempio, emissioni di CO2, energie rinnovabili, biodiversità, attenzione alle riserve idriche);
  • Social, si riferisce a tutte quelle iniziative con un impatto sociale, quindi sulla collettività (ad esempio, diritti umani, civili e dei lavoratori, uguaglianza, inclusione);
  • Governance, ha a che fare con gli aspetti interni all’azienda e la sua amministrazione (come le strategie di retribuzione, politiche di diversità, diritti degli azionisti, ecc.).

Questi principi sono in linea con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile determinati dalle Nazioni Unite che hanno lo scopo di creare un futuro migliore e più sostenibile, affrontando le principali sfide del nostro pianeta, come: povertà, educazione, disparità di genere, condizioni di lavoro, cambiamento climatico e è innovazione.

 

Il successo degli investimenti ESG

Secondo la società di ricerca e consulenza Morningstar, oggi in Europa ci sono più di 3 mila fondi di questo tipo e nel corso del 2020, hanno attirato flussi netti per 233 miliardi di euro: quasi il doppio rispetto al 2019. Il successo di questi investimenti è probabilmente dovuto da un mix di fattori.

Un ruolo centrale è dato sicuramente dalle crescenti sfide sulla sostenibilità globale, come cambiamento climatico, privacy, sicurezza dei dati, ma anche cambiamenti demografici e pressioni normative, tutti fattori che stanno generando nuovi rischi nel mondo finanziario. Le tematiche di sostenibilità sono infatti sempre più gradite dai risparmiatori, in particolare tra i più giovani, molto attenti su questo fronte. Nello specifico, i Millennials sono due volte più interessati agli investimenti ESG rispetto alle altre generazioni (report di Morgan Stanley), e dato che stiamo andando incontro al più grande trasferimento intergenerazionale di ricchezza, si parla di 68 mila miliardi di dollari verso GenZ e Millennials, il futuro degli investimenti ESG appare sempre più roseo. Pertanto, rispetto al passato, l’idea di concentrarsi sui soli rendimenti finanziari (un approccio agli investimenti “a costo zero”), non raccoglie più lo stesso gradimento.

Un secondo fattore è dato dal fatto che la comunità finanziaria internazionale si è avvicinata per varie ragioni ai temi della sostenibilità (sia per convenienza che per vero interesse): le più importanti case di gestione di fondi al mondo, hanno aderito a una serie di principi di investimento responsabile (PRI) promossi dall’ONU che hanno lo scopo di rendere i criteri ESG sempre più diffusi nel settore finanziario. Ne risulta che sempre più investitori sono attenti al rispetto dell’ambiente, alla responsabilità sociale e alla trasparenza della Governance da parte delle società.

Investimenti ESG e performance

Se queste tematiche meritevoli riscuotono largo successo tra gli investitori, le maggiori riserve sugli investimenti ESG si concentrano attorno all’ipotesi che questi principi vadano a danneggiare la performance. Eppure, anche in questo caso non c’è da temere: numerosi studi suggeriscono proprio il contrario.

Le società che integrano i criteri ESG mostrano un costo del capitale più basso, minore volatilità, minori casi di corruzione e probabilità di essere coinvolte in scandali come quelli finanziari, ambientali o di sfruttamento di manodopera a basso costo, con ricadute sulla reputazione aziendale. Pertanto queste aziende hanno buone chance di beneficiare di maggiori risorse. Anche i portafogli concentrati su queste tematiche, quindi, si dimostrano raggiungere performance migliori.

Secondo il Report 2020 redatto da CONSOB sulle abitudini e gli approcci delle famiglie italiane alle scelte d’investimento, tra i fattori che rendere più attrattiva questa tipologia di investimento, figurano gli incentivi fiscali, minori costi, seguiti da raccomandazioni del consulente, e dalla disponibilità di certificazioni sulla natura ESG dell’investimento.

Come riconoscere i fondi ESG?

Non tutto quello che luccica si rivela essere oro. Non è raro infatti il fenomeno del greenwashing, ovvero, la tendenza a promuovere una sorta di ecologismo di facciata, sfruttando i criteri ESG come strumento di marketing, senza trovare poi una corrispondenza reale con le politiche di investimento.

Anche se al momento non si dispone di standard internazionali e oggettivi per valutare l’effettiva sostenibilità di un fondo, nei prossimi anni potremmo assistere a passi avanti, con l’introduzione di un nuovo regolamento europeo, il Sustainable Finance Disclosure Regulation (o Sfdr). Al momento è possibile sfruttare analisi e rating di agenzie specializzate, come ad esempio Morningstar.

Quali approcci di selezione vengono seguiti

Vi sono diversi approcci che si possono seguire per selezionare gli asset che andranno a comporre gli investimenti ESG. I più comuni sono:

  • Esclusione. Si tratta di un criterio “negativo”, in quanto prevede l’esclusione di tutte quelle società, settori, industrie o Paesi in base a determinati principi (ad esempio, alcolici, armi, tabacco, inquinamento).
  • Integrazione. Si tratta di un criterio “positivo”, in quanto vengono valutate aziende e Paesi in base al loro impegno in ambito ESG. In questo caso, ad esempio, vengono selezionati quegli attori che si impegnano a ridurre le emissioni di CO2, operano una corretta gestione dei rifiuti, investono nelle comunità, raggiungono ottimi risultati in termini di uguaglianza e diversità sul lavoro, adottano una tecnologia green o energia pulita, riducono rischi ambientali o seguono pratiche di governance eccellenti.
  • Impatto. Anche in questo caso si tratta di un criterio “positivo”. Gli investitori si impegnano a generare un impatto ambientale, sociale o di governance positivo, duraturo e misurabile, unito a un ritorno finanziario.

Investimenti ESG con Gimme5: un approccio differente

Gimme5 si impegna da tempo a ridurre il proprio impatto sull’ambiente, attraverso varie iniziative dento e fuori dai propri uffici: ad oggi sono stati piantati più di 200 alberi in tutto il mondo, la fornitura di energia elettrica proviene da fonti 100% rinnovabili, la plastica è stata sostituita con borracce riutilizzabili, e viene incentivato l’utilizzo della mobilità sostenibile.

Gimme5 ha fatto un passo in più su questo fronte, mettendo a disposizione dei risparmiatori la possibilità di veicolare i propri risparmi verso l’implementazione di pratiche sostenibili nel tessuto produttivo italiano. In particolare, AcomeA SGR, la società di gestione del risparmio che gestisce i fondi comuni disponibili su Gimme5, mette in pratica un approccio “contrarian” anche sul fronte degli investimenti ESG.

La SGR si concentra infatti sulle piccole e medie imprese italiane, il cuore pulsante del nostro Paese, supportando attivamente l’implementazione e il miglioramento dei criteri ESG all’interno del proprio modello di business, aumentandone così la visibilità verso il mercato finanziario. Si tratta di società caratterizzate da piccole/medie capitalizzazioni quotate alla Borsa italiana e selezionate seguendo un approccio value-contrarian, che predilige la selezione di quelle realtà ritenute a forte sconto rispetto al loro reale valore.

Molti di queste società hanno ampi margini di miglioramento e dispongono di processi all’avanguardia ma necessitano di un aiuto per renderlo visibile al mercato. AcomeA SGR attua un processo di engagement, fissando e monitorando degli obiettivi specifici, e implementandoli tramite un processo di collaborazione attiva con il management di queste realtà. Non si ratta quindi di un approccio negativo o di esclusione, ma al contrario, i criteri ESG vengono visti sotto la luce dell’inclusività, e data la selezione di piccole e medie imprese, si ha la possibilità di generare un vero e proprio impatto positivo sul territorio italiano.

Pertanto, con Gimme5, è possibile impiegare i propri risparmi al fine di promuovere le pratiche sostenibili nelle aziende del Made in Italy, sempre a partire da €5. Ma non è tutto. Con il tuo salvadanaio digitale, attraverso questo investimento sostenibile, beneficerai anche di un trattamento fiscale agevolato, grazie alla loro natura di PIR.

 

Nel caso in cui te la fossi persa, abbiamo parlato proprio di questo tema in una puntata di Gimme5 Live, la diretta streaming che puoi seguire tutte le settimane dai canali Youtube, Facebook e LinkedIn, o dal sito di Gimme5.

Se non vedi il video, clicca qui.

 

Rimani sempre aggiornato

Ricevi la nostra newsletter periodica in cui ti invieremo solo il meglio dei contenuti e delle novità riguardanti Gimme5.

Iscriviti