Da risparmio a investimento: come fare crescere il capitale

By redazione Gimme5

Storicamente gli italiani sono un popolo di risparmiatori ma, al contempo, dimostrano una scarsa propensione all’investimento, tra i livelli più bassi d’Europa. Non è solo una questione di classifiche, ma un reale costo-opportunità che svantaggia i patrimoni del Bel Paese e che si acuisce con l’inflazione ai picchi storici. Come trasformare quindi il risparmio in investimento?

 

I concetti chiave

  • Il denaro fermo sul conto corrente è soggetto alla forza erosiva dell’inflazione che decurta il potere d’acquisto del contante
  • Per evitare il rischio inflattivo è necessario farsi carico del rischio di investimento: sui mercati, senza rischio non vi è neppure rendimento
  •  Nel tempo i mercati sono destinati a crescere e, pertanto, l’investimento batte la liquidità
  • Si può ridurre il rischio adottando un’ottica di lungo periodo e diversificando il portafoglio

 

Serve avere della liquidità?

Avere un po’ di liquidità da parte, pronta ad essere utilizzata in qualsiasi momento, può essere necessaria per progetti a brevissimo termine o per coprire eventuali imprevisti. Ma lasciare tutti i risparmi sul conto corrente non è una scelta saggia.

Sebbene i depositi fino a 100.000 euro siano garantiti dalla legge UE in caso di fallimento delle banche, non esiste alcun tipo di protezione dal rischio inflattivo.

 

Perché deve importarci dell’inflazione?

Ormai da mesi assistiamo a una crescita travolgente del tasso di inflazione che ha abbondantemente superato il target della BCE del 2%.

Indipendentemente dal livello più o meno alto, l’inflazione ha un’unica conseguenza per i risparmiatori: se i prezzi generali salgono, a parità di reddito, diminuisce ciò che ci si può permettere, e la liquidità sui conti correnti perde potere d’acquisto.

 

Come fare crescere il capitale

Per combattere la forza erosiva dell’inflazione, lasciare i risparmi sotto al materasso abbiamo detto che è una strategia tutt’altro che efficace.

Il denaro, infatti, può essere impiegato in diversi modi per cercare di farlo crescere nel tempo e controbilanciare la perdita di potere d’acquisto. Esistono svariate tipologie di investimento, come i Btp, i conti deposito, gli ETF, i fondi comuni.

Prima di scegliere quale strumento impiegare va chiarito, però, lo scopo del nostro denaro. Ricorda: l’investimento non è il fine, ma il mezzo.

La vacanza estiva, il computer nuovo, l’anticipo per la casa, la retta del master, potremmo andare avanti all’infinito: ognuno di noi ha obiettivi diversi. Definire le priorità di reddito diventa quindi fondamentale nella scelta dello strumento finanziario più adatto a facilitare il raggiungimento del traguardo. Ecco una guida che può chiarire le idee sulla scelta: QUI.

 

Il rischio dell’investimento può generare rendimento

Come abbiamo anticipato, qualsiasi scelta finanziaria che prendiamo detiene un certo livello di rischio: la liquidità sul conto è soggetta al rischio inflattivo, aprire un’attività in proprio al rischio di fallimento, l’investimento immobiliare alla svalutazione, l’investimento finanziario alla volatilità dei mercati.

Comprensibilmente, può essere psicologicamente difficile accettare che il proprio denaro sia soggetto a fluttuazioni imprevedibili.

Come riporta un recente sondaggio di J.P. Morgan sui risparmiatori e gli investitori europei, solo una donna su cinque e tre uomini su dieci investono regolarmente.

Anche il Report Consob 2022 ha rilevato una forte avversione al rischio delle famiglie italiane e una bassa tolleranza alle perdite anche passeggere, riassumibile in una marcata “miopia finanziaria” ovvero in un’incapacità di guardare all’orizzonte.

Storicamente però i mercati finanziari hanno dimostrato di crescere nel lungo periodo: il rendimento annuale medio dell’S&P500 nell’ultimo secolo è stato di circa il 10%, equivalente al 7% netto.

 

Da risparmio a investimento

La “chiave per il successo” è riassumibile in pochi punti:

  1. Prendere coscienza che senza rischio non vi è neppure rendimento
  2. Adottare una visione di lungo periodo
  3. Scegliere strumenti finanziari coerenti con il tempo a disposizione
  4. Espandere le opportunità di reddito, diversificando sempre il proprio portafoglio
  5. Valutare un approccio attivo, potenzialmente in grado di superare il mercato

Prendendo come esempio due stili d’investimento di fronte a una caduta dei mercati si notano le forti differenze nei risultati: da febbraio 2020 (allo scoppio della pandemia) a settembre 2023, un investitore dopo il versamento iniziale di €100 si è bloccato, una investitrice oltre agli iniziali €100 ha investito con costanza €5 ogni settimana.

Nel primo caso, dopo tre anni e mezzo, si registra un guadagno di 33€, mentre nel caso della costanza, il guadagno supera €350.

È interessante notare, però, che se gli investitori si fossero fatti prendere dal panico e a settembre 2022, durante una caduta dei mercati, avessero disinvestito, il primo avrebbe perso €9 e la seconda circa €26. Di per se può non sembrare una perdita consistente, ma se si guarda più lontano, si nota un’importante mancato guadagno.

 

Controllare il rischio

Controllare l’emotività di fronte a fluttuazioni di mercato può essere complicato, ma evitare di prendere scelte affrettate è fondamentale per non congelare una perdita che in questo modo diventerebbe impossibile da recuperare.

Adottando un’ottica di lungo periodo si è meno sensibili alla volatilità temporanea e alla tentazione di mettere in pratica il market timing.

 

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