Quanto è rischioso investire?

By redazione Gimme5

Quando bisogna decidere come gestire il proprio denaro molto spesso ci si chiede se la scelta giusta sia quella di investirlo o di lasciarlo “al sicuro” in banca o sotto il materasso. Una domanda ancora più comune in quei momenti d’incertezza politica o economica, come ad esempio nel corso del 2020, nei quali ci si può trovare particolarmente in difficoltà.

Ma quindi è davvero rischioso investire? Quali sono i rischi che si corrono e in che modo si possono minimizzare? Proviamo a fare chiarezza.

Il rischio è un elemento intrinseco di qualunque attività che conduciamo nella nostra vita. Pensiamo, ad esempio, a quante volte sentiamo dire che è molto più rischioso utilizzare l’auto rispetto dell’aereo, oppure, a quando bisogna decidere di aprire un’attività in proprio, o ancora, al rischio che si corre di non passare un esame universitario. Tuttavia, nella maggior parte dei casi ciò non ci blocca, in quanto ci rendiamo conto che anche se non ci sono garanzie, è tutta una questione di probabilità.

Cosa determina il rischio degli investimenti?

Ecco, quindi, che anche quando si ha a che fare con gli investimenti, è innegabile che vi sia un certo grado di rischio. Ma da cosa è determinato?

Sui mercati finanziari il rischio è dato dalla volatilità, ovvero, dai movimenti che il prezzo di un’attività mostra nel tempo. I mercati, infatti, sono costantemente influenzati da tantissimi fattori, come le decisioni politiche, i cambiamenti sociali e quelli economici, che sono in grado di far variare il loro andamento.

Poiché la volatilità è una caratteristica intrinseca di ogni investimento, nel breve periodo, nessuno può prevedere con assoluta certezza la direzione del mercato e di conseguenza risulta alquanto difficile provare ad anticipare la sua performance di breve. Tuttavia, vedremo come ovviare facilmente a questo problema.

Il rischio è davvero così negativo?

Generalmente, al rischio viene sempre data un’accezione negativa, tuttavia, ciò che è necessario sapere è che senza di esso, non si otterrebbe alcun rendimento. Questo perché in finanza vale una regola precisa: il rapporto fra rischio e rendimento.

Considerata anche la regola numero uno degli investimenti, essa stabilisce l’esistenza di un rapporto direttamente proporzionale tra rischio e rendimento. Ci si potrebbe chiedere quali sono le ragioni di questa strana regola e chi l’ha decisa, ma in realtà, si può facilmente comprendere, facendo un piccolo passo indietro.

Quando investiamo, in pratica, stiamo prestando il nostro denaro a una realtà – può essere un Paese o un’azienda – per un determinato periodo, e questa, si impegna a pagarci un interesse a scadenza, come remunerazione del nostro prestito. Quei Paesi o quelle aziende che sono considerati più rischiosi (pensiamo ad esempio a un paese in via di sviluppo o a un’azienda in un settore ormai in declino), devono pertanto pagare un prezzo più alto per convincere le persone a prestargli del denaro. Ecco quindi spiegato il legame tra rendimento e rischio: se sei disposto a correre un rischio più elevato, prestando denaro a un Paese o un’azienda più rischiosa, verrai anche remunerato di più, mentre se vuoi correre il rischio più basso possibile, il rendimento potenziale sarà anch’esso più basso. Quindi, come si può minimizzare questo rischio?

Mai scordarsi della diversificazione

La regola più importante da considerare quando ci si approccia al mondo degli investimenti è la diversificazione, ovvero, la ripartizione dell’investimento in tante piccole fette. Infatti, se investissimo tutti i nostri risparmi su un unico Paese o una singola azienda, se questi fallissero, perderemmo tutto il nostro denaro. Se invece investissimo su due aziende, il rischio di dimezzerebbe, se ripartissimo l’investimento sue tre aziende il rischio sarebbe ancora inferiore, e così via.

La diversificazione del proprio portafoglio risulta facilmente praticabile per chi detiene ingenti capitali, grazie ai quali può acquistare tante azioni o obbligazioni separate. Per chi, invece, è alle prime armi o non dispone di abbastanza liquidità, ciò risulta più complicato. Questo, però, non deve portare i piccoli risparmiatori a rinunciare all’investimento, vediamo più avanti il perché.

Definire l’orizzonte temporale

Come abbiamo anticipato, il rischio diventa una variabile ancor più forte in quei momenti in cui i prezzi dei titoli scendono repentinamente. Pensiamo ad esempio a ciò a cui abbiamo assistito nell’ultimo anno, quando a causa delle restrizioni e dei cambiamenti imposti dalla pandemia, si sono verificati livelli di volatilità fino al 30-40%.

In questi momenti, ciò che si perde di vista è che questi cambiamenti temporanei si sono sempre verificati negli anni, ma i mercati nel lungo periodo ci hanno dimostrato che sono destinati a crescere. Basta prendere in considerazione l’indice S&P 500 (indice della borsa americana che segue l’andamento delle azioni delle 500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione) per notare che nell’arco degli ultimi 40 anni, è cresciuto notevolmente.

Ecco quindi che quando ci si approccia al mondo della finanza è fondamentale definire l’orizzonte temporale del proprio investimento. Questo per due ragioni:

  1. In primis, con un orizzonte di lungo periodo si è meno esposti a quegli eventi temporanei che nel breve termine possono modificare l’andamento dei mercati. Come dicevamo in precedenza, infatti, la volatilità è una caratteristica intrinseca nel breve periodo, ma diventa un fattore controllabile dando ad ogni tipo d’investimento il giusto orizzonte temporale. Ad esempio, se per un investimento obbligazionario l’orizzonte temporale può essere più limitato, per un investimento azionario, invece, è impossibile definire con certezza la performance di breve periodo. Tuttavia, mantenendo un orizzonte temporale di lungo periodo coerente con gli obiettivi che ci siamo prefissati, aumentano significativamente le probabilità di assistere a performance azionarie positive.
  2. In secondo luogo, perché con un orizzonte temporale più esteso, si beneficia ancor di più della forza dell’interesse composto.

A cosa si va incontro rinunciando all’investimento?

Fino ad ora ci siamo concentrati sul rischio che si corre con l’investimento, tuttavia, questo va comparato al rischio a cui si va incontro quando si lasciano i propri risparmi fermi sul conto corrente o sotto il materasso.

Infatti, se da una parte non si può dire con certezza se e in che quantità l’investimento produrrà un rendimento, dall’altra si può dire con molta più sicurezza che lasciando il proprio denaro immobile si andrà incontro a una perdita, per via dei costi di conto corrente e di una forza segreta, l’inflazione. Abbiamo creato una simulazione ad hoc proprio per scoprire quanto si perderebbe se si lasciassero i propri risparmi immobili per 10 anni. Clicca qui, se vuoi approfondire.

Come abbiamo detto, il rischio è una caratteristica intrinseca dell’investimento che, se da una parte si può ridurre adottando misure appropriate, dall’altra non è possibile annullarlo completamente. Pertanto, è sempre bene diffidare da chi promette il mitologico “investimento a rischio 0”.

La soluzione per tutti gli investitori

Pensare di rinunciare all’investimento, quindi, non sembra essere una scelta saggia. Anche un piccolo investitore, infatti, non si deve sentire scoraggiato dalla mancanza di un’elevata liquidità perché ad oggi, esistono strumenti in grado di consentire a chiunque di accedere al mondo della finanza e investire in strumenti altamente diversificati.

È il caso del salvadanaio digitale Gimme5 che permette a chiunque di iniziare a investire il proprio denaro a partire da 5€ e senza alcun limite d’importo, utilizzando degli strumenti altamente diversificati. Con Gimme5, infatti, si investe in fondi comuni di investimento, strumenti d’investimento alquanto semplici che tuttavia racchiudendo centinaia di titoli e che, pertanto, grazie a un’elevata diversificazione, sono in grado di offrire livelli minimi di rischio.

Benché tradizionalmente sono strumenti prediletti dai grandi investitori, con Gimme5 tutti possono accedere a questa forma di risparmio gestito. Clicca qui, per scoprire tutti i vantaggi che ti offre il salvadanaio digitale.

 

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