09 Giu 2023
By redazione Gimme5
In attesa della sfida di Champions League, scopriamo se è l’Inter o il Manchester City ad avere la meglio in finanza.
La stagione 2022/2023 è stata ricca di colpi di scena per il mondo del calcio: dall’acclamato scudetto del Napoli, alla finale di Europa Leage per la Roma, fino alla sfida della Fiorentina contro gli inglesi del West Ham per la Conference Leage.
Ora è il turno della Champions League e anche in questa finale a battersi per la vittoria sarà una squadra italiana.
Alle 21 (ora italiana) di sabato 10, dall’Atatürk Olympic Stadium di Istanbul, assisteremo al fischio d’inizio della finale di Champions League: da una parte l’Inter di Lautaro Martínez, dall’altra il temibile Manchester City di Erling Haaland.
È la quinta finale per i nerazzurri, che in bacheca sfoggiano ben tre Coppe dei Campioni, mentre per i Blues si tratta della seconda finale, finora non hanno mai vinto.
Se dovremo attendere il fine settimana per scoprire le storti della sfida calcistica, possiamo sapere già ora quale delle due squadre ha la meglio sui mercati finanziari. Ci spostiamo dal prato degli stati al campo da gioco della finanza.
Per farlo abbiamo sviluppato una simulazione ad hoc: ipotizziamo che due tifosi di Inter e Manchester City, dalla stagione 2009/2010, decidono di risparmiare 20€ a ogni goal della propria squadra del cuore, alle partite di Champions League. A che punto si trovano ora, in attesa della partita che vedrà le due squadre faccia a faccia?
I dati ci dicono che il tifoso dell’Inter ha messo da parte ben 1.920€, mentre l’inglese, grazie al maggior numero di partite giocate dalla squadra, ha messo da parte 4.860€.
Dal grafico possiamo notare che nei primi anni il Manchester non ha giocato alcuna partita e solo dal 2011 inizia a segnare gol. Se prestiamo particolare attenzione, però, notiamo che tra il 2013 e il 2017 il risparmio dell’Inter è in flessione. Se in quegli anni la squadra non ha disputato alcuna partita, com’è possibile che il capitale risparmiato invece che rimanere invariato abbia subito una flessione al ribasso?
È entrata in gioco l’inflazione, che anno dopo anno ha eroso il gruzzolo risparmiato. Ipotizzando un’inflazione del 2% annua (target della BCE), scopriamo infatti che il valore reale del denaro risparmiato dall’interista a maggio 2023 è di 1.680€ – con una perdita di valore del 12% – mentre quello dell’inglese è di 4.425€ – con una perdita del 9%.
Supponiamo invece che i due tifosi siano più lungimiranti e, pertanto, abbiamo avviato un piano di accumulo, investendo quindi 20€ a ogni gol. Dato l’arco temporale di lungo periodo è stato utilizzato un fondo “aggressivo” (composto per il 20% da obbligazioni e per l’80% da azioni).
Come possiamo notare dal grafico, le sorti dei tifosi cambiamo radicalmente e, oltre a non subire una perdita di valore, vedono crescere i loro risparmi.
Nello specifico, il tifoso dell’Inter si trova da parte un gruzzoletto di 2.723€ mentre il tifoso del Manchester può contare su un capitale di 6.125€.
Sebbene in termini assoluti è evidente come il tifoso del Manchester City abbia raggiunto una somma notevolmente maggiore, in termini percentuali le cose cambiano: l’inglese registra un guadagno del 38%, mentre l’italiano ottiene un guadagno del 62%.
Quale può essere la ragione?
In finanza, il tempo è il migliore alleato dell’investitore e prima si inizia a mettere in moto i risparmi, maggiore potranno essere i risultati che si possono ottenere nel lungo periodo. Questo è possibile grazie all’azione dell’interesse composto.
In definitiva, ad aggiudicarsi la vittoria sono sia il tifoso di Inter sia il tifoso di Manchester City, in quanto entrambi sono riusciti a mettere da parte un bel gruzzoletto senza troppo sforzi, che potranno utilizzare per avverare qualsiasi obiettivo personale.
Con Gimme5 questo è possibile con un semplice clic: grazie alla regola Sport, puoi mettere da parte la somma che vuoi a ogni vittoria della tua squadra del cuore di Calcio o Basket, per raggiungere ancora più velocemente i tuoi traguardi.
Ai fini della simulazione sono stati presi come riferimento i rendimenti medi annualizzati espressi in termini reali (al netto dell’inflazione del 2% annua) registrati negli ultimi 120 anni (dal 1900 al 2020): 2,1% per le obbligazioni e 5,3% per le azioni globali (“Credit Suisse Global Investment Returns Yearbook 2020”, Credit Suisse, London Business School).
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