30 Dic 2020
By redazione Gimme5
Se si vuole ottenere un rendimento dai propri risparmi, quello che si può fare è investire. Lasciare i propri soldi parcheggiati sul conto corrente, infatti, non fa altro che diminuire i propri risparmi.
Una delle prime domande che ci si pone quando si decide di investire è appunto con che strumenti si può mettere in moto il proprio denaro. Gli strumenti per investire sono molti e di natura diversa, pertanto scegliere a quale affidarsi può risultare una vera sfida. Va detto, però, che per muovere i primi passi nel mondo della finanza, non si può pretendere di conoscerli tutti. Partiamo però da un primo insegnamento. Quando un’azienda ha bisogno di soldi per fare investimenti, ha due modi per raccoglierli: vendendo piccole quote del suo capitale – le azioni – oppure prendendo del capitale a prestito – le obbligazioni.
Le azioni possono essere viste come delle piccole quote di un’azienda. Acquistando un’azione, si acquista un pezzetto dell’azienda e si partecipa al capitale di rischio, ovvero il capitale apportato dai soci, diventando così degli azionisti.
Come diciamo sempre, non c’è rendimento senza rischio, pertanto, dato che si sopporta una parte del rischio d’impresa, si otterrà una remunerazione. Essa varierà in base al risultato ottenuto dall’azienda, che può essere sia un utile, sia una perdita. Inoltre, le azioni non garantiscono la restituzione del capitale investito: se l’azienda prospererà, le azioni cresceranno di valore, se invece avrà dei problemi il capitale potrebbe ridursi.
Per ottenere dei guadagni da un’azione ci sono due modi:
Non si tratta di guadagni certi, in quanto è l’azienda a decidere se distribuire i dividendi oppure no, inoltre il prezzo dell’azione può sia aumentare sia diminuire. Se, ad esempio, l’azienda fallisse, gli azionisti verrebbero rimborsati solo dopo i detentori di obbligazioni, con ciò che rimane.
Si parla di obbligazioni quando si fa riferimento a dei titoli di debito con cui gli investitori prestano del denaro alle aziende (titoli societari) o a Governi (titoli di stato), diventandone creditori. È come se aziende e Stati chiedessero un prestito in banca per finanziarsi: usufruiscono del denaro, pagando gli interessi (fissi o variabili) e restituendolo a scadenza.
Pertanto le due principali componenti di un’obbligazione sono il tasso di interesse, in quanto il sottoscrittore riceverà nel corso della vita dell’obbligazione degli interessi, e la durata, perché a scadenza otterrà il suo capitale iniziale.
Con le obbligazioni si sopporta il rischio che il debitore non possa pagare, ovvero, che diventi insolvente (va in default).
Esistono però due tipi di obbligazioni: le obbligazioni ordinarie (o senior) e quelle subordinate (o junior). Per le obbligazioni ordinarie, se gli interessi o il capitale iniziale non vengono pagati ai loro titolari, l’azienda diviene insolvente e fallisce. Questi obbligazionisti hanno quindi un diritto al rimborso che prevale sugli obbligazionisti subordinati e sugli azionisti: sono i primi ad essere rimborsati, e nel caso in cui le cose si mettano male, agli altri spetta solo quello che rimane dopo di loro. Le obbligazioni subordinate sono, infatti, una speciale categoria di obbligazioni che si distingue dalle altre per la tipologia di rischio: sono titoli per cui il pagamento delle cedole e il rimborso del capitale, possono essere sospesi in caso di particolari difficoltà dell’emittente, senza causarne il fallimento. In caso poi di liquidazione o fallimento, il rimborso del capitale è subordinato ai creditori ordinari. Questa maggiore rischiosità rispetto alle altre obbligazioni, comporta un rendimento maggiore. Non vanno considerate come strumenti di debito tradizionali, in quanto la loro natura le rende più simili al capitale proprio, e le aziende le emettono perché sono spesso un’alternativa più economica al collocamento di azioni.
Pertanto, con le obbligazioni il rendimento è direttamente proporzionale al rischio: più il debitore è a rischio di insolvenza, più deve essere disposto a pagare per farsi prestare i soldi e il rendimento aumenterà.
Le azioni e le obbligazioni di cui abbiamo parlato, sono quegli strumenti finanziari che compongono il portafoglio di un fondo comune di investimento. Se vuoi scoprire cosa sono e che vantaggi ti riservano i fondi comuni di investimento, clicca qui.
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