Dare il cinque: le origini del gesto

Lifestyle | 4 min

20 Lug 2022

By redazione Gimme5

Sicuramente ti sarà capitato tante volte di pronunciare o sentirti dire frasi del tipo “Siamo stati una vera squadra, dammi il cinque”, “Hai fatto un ottimo lavoro, batti cinque”, “Questa si che è una buona idea, qua la mano”…potremmo andare avanti all’infinito.

Infatti, “dare il cinque” è uno dei gesti più comuni nella nostra quotidianità che nel tempo ha superato qualsiasi confine. Ma quali sono le sue origini?

Il significato del “Dare il cinque”

Come ormai saprai, “dare il cinque” consiste nel battere la propria mano su quella di un’altra persona. Lo scopo è quello di esprimere amicizia, approvazione o congratulazione con un semplice gesto.

Ma perché proprio questo numero? Il cinque si riferisce al numero delle dita di una persona che si sovrappongono a quelle dell’altra.

Le origini

Dire con assoluta certezza quale sia la vera storia di questo gesto non è, ironicamente, un gioco da ragazzi. In generale però vi sono due scuole di pensiero.

Secondo alcuni, le origini di questa usanza sono da ricondurre al mondo del Jazz e ci sono delle prove al riguardo: il primo film sonoro della storia, “Il cantante di jazz” del 1927, con il cantante e attore americano Al Jolson, documenta proprio questo gesto.

Secondo altri invece il gesto è da ricondurre al mondo dello sport. Si pensa infatti che il primo a compiere questo gesto fu il giocatore di baseball Glenn Burke dei Los Angeles Dodgers, durante una partita contro gli Houston Astros, il 2 ottobre 1977. Il compagno di squadra Dustin Baker aveva appena fatto un fuoricampo e girato le basi, e nel dirigersi verso la panchina incrociò Burke: alzò il braccio, e questo non sapendo cosa fare, diede il primo fatidico cinque. Fu da quel momento che piano piano la squadra della città degli angeli iniziò sempre di più a usare il gesto come segno distintivo per congratularsi sul campo.

cinque

L’anno successivo i Dodgers intitolarono la copertina del loro almanacco “High Five”: “high” per identificare il braccio verso l’alto e “five” per le cinque dita in azione. La squadra iniziò poi a promuovere i gadget con la stessa scritta con due mani che si univano. Dalla stagione 1980 “High Five” divenne il saluto ufficiale della squadra dopo una qualsiasi buona azione in campo o una vittoria.

La fama

Nonostante le incertezze sulle origini, è senza alcun dubbio che dare il cinque si è diffuso dagli USA a tutto il mondo, complici i tanti film, le canzoni e la pubblicità in cui è stato rappresentato.

In Italia, il gesto approdò intorno agli anni ’80, probabilmente attraverso le partite dell’NBA, molto popolari tra i giovani, ma anche le serie tv, il cinema e la musica. Fu poi il celebre cantante Jovanotti, che con la sua hit “Gimme five” nell’album “Jovanotti for Presidente” del 1988, contribuì a rendere il gesto ancora più popolare tra gli italiani.

Con questo semplice gesto diventato ormai un cult in tutto il globo non poteva mancare una giornata celebrativa: dal 2002 infatti, ogni terzo giovedì di aprile si celebra negli USA la “National High Five Day” per festeggiare la nascita.

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